L’ Automazione cancelli garage e manutenzione garage cancelli e porte automatiche è sinonimo di sicurezza
Attraverso speciali sensori di movimento, i motori per cancelli automatici sono in grado di rilevare gli ostacoli, arrestandosi immediatamente nel caso in cui, lungo la loro corsa, fossero presenti oggetti, animali o persone. Per scoraggiare i tentativi di intrusione, è possibile programmare la chiusura automatica del cancello appena dopo il passaggio oppure, se lo si preferisce, in seguito a un intervallo di tempo predefinito.
Grazie alla tecnologia radio, è inoltre semplice connettere la propria box domotica al cancello automatico e controllare, anche a distanza, che questo sia chiuso correttamente Cancelli automatici e black-out: cosa accade se manca la corrente In caso di black-out o di guasti a carico dell’impianto elettrico, la movimentazione dei cancelli automatici non è comunque compromessa. Tutti i motori sono dotati di un dispositivo di sblocco, che consente di aprire il cancello manualmente.
Quelli più innovativi integrano una batteria d’emergenza, che garantisce l’autonomia del cancello automatico per diverse ore, anche quando la corrente è temporaneamente assente Manutenzione dei cancelli automatici Come ogni dispositivo della casa soggetto ad uso continuativo, anche i cancelli motorizzati richiedono un’adeguata manutenzione.
Programmare regolari controlli è inoltre utile a preservare la vita del cancello automatico, prevenendo guasti e riparazioni più onerose Permessi per l’installazione di un cancello automatico Installare un cancello automatico è un intervento che non richiede alcuna segnalazione certificata di inizio attività.
Ovviamente, ciò è valido se il cancello non va ad occupare il suolo pubblico e se non apporta modifiche di carattere urbanistico in luoghi protetti da specifiche normative (come i centri storici, per esempio) Indipendentemente dalla tipologia di cancello, la sua motorizzazione comporta molteplici benefici. I cancelli automatici si aprono e si chiudono senza fatica, funzionano anche in assenza di corrente e migliorano il livello di sicurezza della proprietà.
Senza contare i vantaggi dell’automazione con tecnologia ad onde radio, che preserva l’estetica del cancello e lo rende perfettamente integrabile ad altri dispositivi motorizzati, come tapparelle, veneziane e porte di garage: il risultato è un sistema connesso e su misura, per vivere al 100% la propria casa Da esterni, da interni o per porte e finestre, i sensori allarme sono il braccio destro del sistema di antifurto e ne stabiliscono il grado di sicurezza. Uno dei sistemi più sicuri per proteggere l’abitazione è dai malintenzionati o da incidenti che possano compromettere l’incolumità dell’edificio, come incendi o perdite d’acqua.
Dalle tipologie di dispositivi in commercio ai consigli per una corretta installazione, ecco tutto quello che c’è da sapere sui sensori per allarme e sul livello di protezione che offrono alla tua casa
Cos’è un sensore allarme A cosa serve I sensori per allarme sono dispositivi che controllano tutti gli eventi che accadono nell’area sorvegliata. Quando rilevano una condizione critica segnalano l’anomalia alla centralina, affinché questa possa attuare tutte le contromisure necessarie.
Tutto questo sarà un lontano ricordo grazie all’installazione dei dispositivi per l’automazione per cancelli. non bisognerà più aprire la portiera della propria auto ed avere una prontezza immediata nell’aprire l’ombrello.
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Il termine automazione identifica la tecnologia che usa sistemi di controllo (come circuiti logici o elaboratori) per gestire macchine e processi, riducendo la necessità dell’intervento umano. Si realizza per l’esecuzione di operazioni ripetitive o complesse, ma anche dove si richieda sicurezza o certezza dell’azione o semplicemente per maggiore comodità.
A partire dalla rivoluzione industriale sono stati richiesti, agli ingegneri e alle industrie, degli enormi investimenti nell’automazione: la macchina a vapore di James Watt prima, il motore a scoppio di Eugenio Barsanti e Felice Matteucci e l’elettronica dopo, hanno permesso il raggiungimento di notevoli progressi tecnologici.
L’origine del termine “automazione” risale al 1952 ed è contesa tra John Diebold e Del Harder. Il primo scrisse nel 1952 il primo dei suoi dodici libri, dal titolo Automation: the Advent of the Automatic Factory, basato su uno studio che l’autore aveva condotto quando frequentava l’Università di Harvard: nel libro, Diebold presentava la sua visione dell’uso di sistemi elettronici programmabili in campo economico. Harder, vicepresidente del settore produzione della Ford, avrebbe invece utilizzato il termine “automazione” per riferirsi a una nuova concezione di movimentazione automatica nell’industria automobilistica.
Il termine, che inizialmente fu utilizzato in maniera non molto dissimile rispetto al termine “meccanizzazione”, ebbe un rapido successo negli anni successivi: tale successo fu favorito in particolare dagli sviluppi dell’ingegneria meccanica, dell’ingegneria elettrica e dell’ingegneria del controllo dei processi lavorativi, dai contributi forniti dalla modellistica matematica e dall’avvento dei computer e delle nuove tecnologie. (Wikipedia)