La automazione per Motorizzazioni cancelli elettrici scorrevoli o non, ad uso residenziale o condominiale, è completo di centrale elettronica di comando integrata.
I motori sono dotati di accessori utili a realizzare installazioni funzionali e sicure anche su cancelli di grandi dimensioni, fino 600 kg di peso. Attuatore con base in alluminio pressofuso e coperchio verniciato per garantire la massima resistenza agli agenti atmosferici. Queste motorizzazioni sono semplici da installare e idonee per l’automazione di cancelli con pilastri e colonne di grandi dimensioni o dove le quote di installazione non consentono l’utilizzo di attuatori lineari. Radiocomando selettore, tastiera, lampeggiante, fotocellule
Una serie di prodotti complementari, pensati per garantire un controllo ancora più completo e sicuro delle diverse funzionalità, completano l’offerta senza tralasciare l’estetica. Una linea completa di accessori tecnologicamente evoluti, caratterizzati da un design compatto e raffinato, adatti ad integrarsi perfettamente in ogni ambito e installazione. Motori per tapparelle e serrande. Automatizzare grazie al semplice inserimento di un motore a forma cilindrica è possibile.
I Motorizzazioni cancell ad esempio quelli scorrevoli sono particolari tipi di infissi che permettono di delimitare una proprietà privata o pubblica. Essi hanno un ruolo fondamentale in quanto da un lato proteggono la proprietà e dall’altro regolano l’ingresso e l’uscita di persone la l’ingresso e l’uscita di persone e mezzi. Ma i cancelli hanno anche un’importanza estetica, le loro linee, le loro forme e il materiale di cui sono composti, rispecchiano molto lo stile e il modo di essere del proprietario. I cancelli scorrevoli, diversamente da quanto si possa pensare, hanno un funzionamento molto semplice.
Il cancello scorre su una rotaia di guida, che ne indirizza il movimento e presenta due fine corsa: uno per l’apertura e uno per la chiusura. Un cancello scorrevole è composto, quindi, da pochi elementi e il suo funzionamento risulta davvero elementare. Un cancello può essere realizzato con diversi materiali e i più comuni sono: ferro battuto, legno e lamiera.
Per cancelli scorrevoli dalle grandi dimensioni, oltre al ferro, si usa anche l’acciaio inox e l’alluminio. Tutti i materiali garantiscono una perfetta resistenza al tempo tanto agli agenti atmosferici e che alla corrosine. Naturalmente, in base al tipo di materiale scelto, si dovrà provvedere a eseguire tutti quei trattamenti necessari per la manutenzione ordinaria (nel caso del ferro trattamenti antiruggine).
Il mercato offre una vasta gamma di modelli di Motorizzazioni cancelli scorrevoli e la scelta dovrà essere effettuata in base alla destinazione d’uso e, soprattutto, allo spazio a disposizione. La disponibilità di spazio è uno dei fattori più importanti da considerare quando si sceglie di montare un cancello scorrevole dal momento che si deve poter disporre di un’area laterale, nella quale scorrerà il cancello in fase di apertura.
Le principali tipologie di cancelli scorrevoli possono essere così riassunte Il concetto è semplice: nel momento in cui una prta o un cancello viene automatizzato, diventa automaticamente una macchina e come tale deve essere considerata.
La normativa, in questo caso, analizza i rischi associati al funzionamento della macchina, nel caso specifico apertura e chiusura automatica. Vengono esaminati gli eventuali pericoli connessi a varie casistiche: schiacciamento, impatto o urto; sollevamento di persone; guasti nei dispositivi di sicurezza; pericoli che si possono presentare durante la messa in movimento manuale. Per scongiurare ogni pericolo, a partire dal 2 novembre 2017, ogni cancello scorrevole automatico deve rispondere alla nuova norma.
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Il termine automazione identifica la tecnologia che usa sistemi di controllo (come circuiti logici o elaboratori) per gestire macchine e processi, riducendo la necessità dell’intervento umano. Si realizza per l’esecuzione di operazioni ripetitive o complesse, ma anche dove si richieda sicurezza o certezza dell’azione o semplicemente per maggiore comodità.
A partire dalla rivoluzione industriale sono stati richiesti, agli ingegneri e alle industrie, degli enormi investimenti nell’automazione: la macchina a vapore di James Watt prima, il motore a scoppio di Eugenio Barsanti e Felice Matteucci e l’elettronica dopo, hanno permesso il raggiungimento di notevoli progressi tecnologici.
L’origine del termine “automazione” risale al 1952 ed è contesa tra John Diebold e Del Harder. Il primo scrisse nel 1952 il primo dei suoi dodici libri, dal titolo Automation: the Advent of the Automatic Factory, basato su uno studio che l’autore aveva condotto quando frequentava l’Università di Harvard: nel libro, Diebold presentava la sua visione dell’uso di sistemi elettronici programmabili in campo economico. Harder, vicepresidente del settore produzione della Ford, avrebbe invece utilizzato il termine “automazione” per riferirsi a una nuova concezione di movimentazione automatica nell’industria automobilistica.
Il termine, che inizialmente fu utilizzato in maniera non molto dissimile rispetto al termine “meccanizzazione”, ebbe un rapido successo negli anni successivi: tale successo fu favorito in particolare dagli sviluppi dell’ingegneria meccanica, dell’ingegneria elettrica e dell’ingegneria del controllo dei processi lavorativi, dai contributi forniti dalla modellistica matematica e dall’avvento dei computer e delle nuove tecnologie. (Wikipedia)